La ricerca di Gartner mostra che il 90% dei consigli di amministrazione ritiene che la recente crisi COVID-19 abbia aumentato la necessità di collaborazione interfunzionale.

Da questo dato, che ratifica una sensazione che sicuramente abbiamo già maturato tutti, è partito il Keynote dell’ultimo Gartner Marketing Symposium/Xpo 2021 cui ho avuto il piacere di partecipare (virtualmente) la settimana scorsa e che mi offre lo spunto per tornare su dei temi che mi sono molto cari.

LE “VITAL CONNECTIONS” CHE ATTRAVERSANO LE ORGANIZZAZIONI

Nel meeting è stata usato un parallelismo efficace con la natura, in cui piante trasferiscono nutrienti e informazioni attraverso una vasta rete di radici e una microscopica superstrada fungina chiamata micelio. Queste simbiosi consentono agli ecosistemi di prosperare anche nelle condizioni più difficili.

La vitalità della nostra organizzazione è radicata nelle nostre persone“, ha affermato Dorian Cundick, VP Advisory, Gartner. “E il grado in cui coltiviamo queste connessioni con i dipendenti può determinare se stiamo investendo le nostre energie e risorse limitate nel coltivare un brand di successo piuttosto allontanare le minacce che vengono dall’interno”.

Fonte: Gartner

Infatti, la ricerca di Gartner mostra che il 36% dei dipendenti si è espresso contro il proprio datore di lavoro nell’ultimo anno. E i leader aziendali se ne sono decisamente accorti, con il 30% dei budget per le comunicazioni di crisi destinati a gestire l’attivismo dei dipendenti.

E poi ci sono ovviamente i clienti e i partner commerciali, dunque per raggiungere gli obiettivi e sviluppare i valori organizzativi a lungo termine, le aziende dovrebbero allineare le attività, le decisioni e le connessioni quotidiane con tutti questi attori.

Dove “connessioni” è la keyword.

Fonte: Gartner

CHIEF CONNECTION OFFICER?

Chi è il regista di tutta questa operazione? Nel Keynote (che è visibile in differita anche per chi non era iscritto all’evento qui) la risposta è abbastanza netta, parlando della metafora delle radici delle piante gli speaker hanno detto che “il marketing svolge un ruolo altrettanto vitale collegando le parti interessate – clienti, partner commerciali e dipendenti – al marchio. Questo è particolarmente vero durante i periodi di maggiore incertezza e pressione, quando la capacità del marketing di formare e coltivare connessioni vitali può creare o distruggere il successo di un marchio. […] Ora è il momento per i leader di marketing di riconoscere e affermare il loro ruolo di amministratori principali di queste connessioni vitali come Chief Connection Officer”.

Fonte: Gartner

Un concetto interessante questo di Chief Connection Officer, che in verità Seth Godin aveva già espresso nel 2013, in quel caso riferendosi ai CIO, a testimonianza ancora una volta che questi ultimi bizzarri e tragici due anni hanno solo accelerato dei fenomeni che stanno maturando da tempo.

A ragionarci bene anche questa ultima circostanza ha una logica: la convergenza tra IT e Marketing di questi ultimi anni, con la figura del Marketing Technologist, ha avvicinato molto questi mondi e la loro missione, confermando per altro la criticità del lavoro cross tra funzioni diverse.

In un’altra sessione della stessa conferenza, dedicata alla martech, si è detto che, in media, le organizzazioni non utilizzano il 42% delle loro capacità dello stack di marketing technology e che il 25% dei leader di questo ambito ritiene che la mancanza di collaborazione interfunzionale sia il principale ostacolo all’utilizzo dell’insieme degli strumenti messi a disposizione.

Direi quindi che tutto torna, la collaborazione nel marketing è fondamentale anche oltre lo stato di emergenza e lo dimostrano gli investimenti in strumenti a supporto (si pensi a quello di SalesForce in Slack o all’ultimo di Adobe in Frame-io) e nella crescita delle marketing operation.

CUSTOMER EXPERIENCE ED EMPLOYEE EXPERIENCE: ATTENZIONE AL CONCETTO DI OWNERSHIP!

Il post numero 100 del mio canale Telegram iniziava con la frase “Smetti di ossessionarti su chi possiede la CX (customer experience) nella tua organizzazione e usa invece catalizzatori chiave come la centralità del customer journey, i valori del marchio, l’innovazione e l‘esperienza dei dipendenti (EX) per unire le operazioni di marketing e CX”.

È il suggerimento degli analisti di Forrester che hanno intervistato oltre 50 leader di marketing e CX, e molti di loro hanno fatto riferimento alla mancanza di allineamento organizzativo e alle tensioni politiche su chi guida cosa. Gli ego e le strutture organizzative sono spesso uno degli elementi chiave che bloccano il marketing e la collaborazione CX.

Eppure l’esperienza del cliente è la priorità assoluta per il 49% dei marketer B2C globali e Il 28% ha già unito brand, marketing e CX in un unico team.

Troppe aziende, tuttavia, hanno ancora silos che impediscono loro di creare brand ed esperienze cliente allineate e risonanti. Di conseguenza, non riusciranno a cogliere l’opportunità di mantenere la promessa del loro marchio attraverso i viaggi dei loro clienti.

Di conseguenza io credo che sia estremamente importante avere qualcuno che si faccia carico del mantenimento e della crescita delle connessioni interne ed esterne (chi dipende molto anche dalla cultura interna e dalle persone) ma deve essere comunque un lavoro corale.

Come ho scritto nel febbraio 2020, quando il virus era un problema strettamente cinese e non si poteva immaginare quello che sarebbe successo, non si mette mai abbastanza enfasi sull’importanza della comunicazione interna e del coinvolgimento delle persone per realizzare progetti utili e, di conseguenza, anche di successo.

Senza questi presupposti tutti i dibattiti sullo Smart Working sono oziosi e teorici mentre, alla fine di tutto, la trasformazione digitale e di business è “solo” una questione di lavorare meglio tutti assieme e il grande ostacolo è sempre l’organizzazione.