Questo pezzo è originariamente apparso su http://www.techeconomy.it/ con cui collaboro editorialmente sui temi della digital transformation e della corretta visione dei fenomeni organizzativi ed economici creati della digitalizzazione.

E se la Business Transformation fosse principalmente un fatto di lavorare meglio tutti assieme?

La domanda è volutamente provocatoria ma non è poi così tanto lontana dalla realtà.

Sono da poco stato al Digital Transformation Forum di Forrester Research a Londra e attraverso tutte le industries il tema più ricorrente, anche se non certo nuovo, era quello del superamento dei silos e dei modi di essere più agili.

La tecnologia in questo è abilitatore e pungolo contemporaneamente ma non è il fine. Tanto è vero che negli ambienti evoluti si parla di ormai di Business Transformation, non di Digital Transformation.

Quale può essere una declinazione pratica e realistica di questo desiderio, per non dire necessità, di trasformare l’organizzazione?

  1. CONTAMINATEVI

Non si possono smontare le strutture, soprattutto nelle grandi organizzazioni, e non sarebbe nemmeno corretto farlo.

Tuttavia si possono creare dei team cross funzionali, riconosciuti, autonomi e con una possibilità decisionale adeguata.

Come giustamente ricordava uno speaker in un recente meeting cui ho partecipato, trasformazione deriva dal latino e ha nella sua radice il cambio della forma, che vale anche per l’organizzazione.

2) COINVOLGETE (DAVVERO)

Questo tipo di gruppi sono propedeutici anche a creare un reale coinvolgimento, e quindi il commitment, da parte di tutte le persone che ne fanno parte.

Come scrissi già nel 2015, gli individui, specie i più giovani, chiedono di essere attivamente parte del disegno più grande e in realtà anche le funzioni più apparentemente tecniche possono ricevere grande stimolo da una situazione in cui i loro sforzi non siano frutto di richieste puntuali e ingaggi spot.

3) SVILUPPATE E COLTIVATE LE COMPETENZE GIUSTE

Le competenze che sono richieste dunque cambiano e sono veramente molto focalizzate sulla relazione. Senza una capacità di empatia e senza una buona capacità di comunicare ed influenzare un esperto di tecnologia o di processi non si può definire un leader.

E nemmeno un facilitatore, un enabler, termini che dovrebbero essere alla base delle attività di trasformazione in cui non tutti arrivano allo stesso momento alla maturità.

4) CHIARITE GLI OBIETTIVI

Coinvolgimento, relazione, comunicazione dovrebbero servire infine a una cosa fondamentale: creare allineamento sugli obiettivi.

Spesso nelle grandi organizzazioni gli assunti strategici sono anche ben formulati, ma poi un misto di difesa della propria posizione, inerzia e semplice mancanza di informazione fanno sì che nella declinazione operativa ciascun team si muova con idee e ricerche di risultati propri.

Il che è all’antitesi dell’obiettivo di cambiare forma, di trasformarsi, a meno che non si vogliano creare tante forme diverse.

Con l’ultimo punto quindi mi ricongiungo alla provocazione iniziale: tecnologia, mercati, cambiamenti sociali non sono altro che acceleratori di una necessità di avere organizzazioni allineate, efficaci, coordinate.

Qualcosa che non è definitiva affatto nuovo!