Ebbene sì, le vacanze sono finite da alcuni giorni e, superato lo shock, eccomi qui con il primo post della stagione, dedicato a qualche considerazione sui nuovi media e sull’approccio strategico alle tecnologie per le aziende.
Parlo volutamente di nuovi media, e non solo di web o di social, perché secondo me le cose sono più complesse.

Sicuramente dopo l’estate possiamo (riba)dire che:
a) i social media non sono un mondo a se stante, bensì uno straodinario canale di interazione con gli utenti finali che però deve essere integrato con tutto il resto della comunicazione e del marketing dell’azienda, a seguito di una corretta analisi strategica di target e obiettivi. Nelle aziende si fa ancora con poca pianificazione e, almeno in Italia, anche gli utenti non fanno un uso maturo di questi strumenti.
b) quando si parla di nuovi media non va mai dimenticata l’evoluzione di strumenti già esistenti che stanno conoscendo una nuova vita, come ad esempio il telefono cellulare, sempre più protagonista come dimostrano notizie quali l’acquisizione di Motorola da parte di Google.
c) il fatto che una tecnologia esista già non ne determina l’adozione da parte degli utenti: il mobile web e gli smartphone sono decollati all’indomani dell’avvento di iPhone (post scritto in tempi non sospetti), così come i social dopo Facebook. Noi addetti ai lavori a volte perdiamo di vista il fatto che la gente non è così permeata di certe tecnologie come noi, come l’approccio “post” ci suggerirebbe.
d) tutti questi strumenti sono collegati fra loro e nella testa degli utenti più giovani, i nativi digitali, il passaggio fra uno strumento e l’altro (e l’uso contemporaneo) è naturale. La visione di insieme dunque è fondamentale, per garantire efficacia e coerenza.
Sulla base di questi brevi spunti dunque mi sento di dire che la persona che cura la strategia digitale di un’azienda non può ormai più essere “solo” un esperto di web o di social ma deve possedere una visione dall’alto di tutti gli strumenti disponibili (Internet, mobile, digital signage etc.), compresa la dimensione degli strumenti di gestione integrata dei contenuti.
Naturalmente non si può essere i massimi esperti di tutti gli ambiti, e per questo resta importante la presenza di specialisti, ma chi deve disegnare la strategia nell’insieme non può ignorare delle basi tecniche e, conteporaneamente, deve essere profondamente dentro le logiche di business aziendali.
Da noi tutto questo mi sembra ancora poco diffuso, ma per il futuro mi sento ottimista.
Voi che ne pensate?
settembre 1, 2011 at 7:46 am
Condivido quel che dici. La realtà di tante aziende importanti, con budget di comunicazioni importanti, è fatta di persone che non hanno voglia di sperimentare, di conoscere, che bocciano molte cose come perdita di tempo.
E se tu sei in mezzo a queste realtà a volte ti vien voglia di cambiare azienda, ma poi rischi di cadere dalla padella…
settembre 1, 2011 at 7:28 PM
Vero, io trovo che ci sia chiusura da parte delle aziende e poca capacità di parlare la lingua del business da parte di tanti presunti esperti, ne ho discusso qui: https://internetmanagerblog.com/2010/04/19/social-media-marketing-e-la-cultura-aziedale-alcune-considerazioni/
Il tutto causa stallo. Ciao!