NATIVE ADVERTISING, la nuova pubblicità. Amplificare e monetizzare i contenuti online è un libro di Claudio Vaccaro uscito nel 2016 per Hoepli.
Il libro sviscera il nuovo filone dell’advertising “nativo”, ossia, citando dal secondo capitolo, la forma di pubblicità che “fa riferimento ad annunci a pagamento coerenti con il contenuto della pagina, con il design e il comportamento della piattaforma in cui sono ospitati, in modo che l’utente li percepisca semplicemente come parte di essa”.
Si parte nella trattazione da una completa visione dell’evoluzione dell’adv online (capitolo 1), dal classico display a forme più nuove quali il programmatic, senza trascurare i fenomeni del momento come il video advertising. Non manca una corretta digressione sulle nuove metriche di engagement che devono integrare il classico ROI della pubblicità, che fatica sempre di più ad attirare e convincere i clienti.
Nel capitolo secondo si descrive meglio che cosa sia e che cosa invece non sia il native, inserendo anche una valida trattazione dei formati, senza trascurare le sfide di trasparenza richiesta per questo tipo di comunicazione e il limite di una ancora non così forte standardizzazione.
I capitoli 3 e 4 invece affrontano il tema delle opportunità di queste nuove forme per i publisher (che necessitano di monetizzare contenuto e traffico dei loro portali e app) e per i brand che hanno bisogno di amplificare online i loro messaggi e anche quello che producono in termini di content. Se per i primi la sfida è capire i formati e integrarli, direttamente o tramite terze parti, per i marchi invece la maggiore complessità si incontra al momento della pianificazione prima e della misurazione dei risultati poi. In entrambi i casi, le opportunità sono grandi e in parte ancora da esplorare a pieno.
Infine, prima delle conclusioni, il capitolo 5 raccoglie una serie di opinioni in forma di interviste ai diversi player, raccolti per “famiglie professionali”: IAB, vendor di tecnologia, editori e concessionarie, advertiser.
Il volume dal mio punto di vista ha il merito di trattare in modo documentato e chiaro un nuovo tipo di strumento di comunicazione che si presentava come totalmente nuovo per l’Italia al momento della pubblicazione ma che ancora oggi offre grandi margini di maturazione a chi si vuole cimentare con questo ambito.
Dunque è una lettura molto consigliabile, soprattutto a mio avviso per chi all’interno di un brand sta cercando nuove vie per comunicare in modo distintivo, efficace e con un corretto rapporto tra costi e benefici.
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