Devo dire che gli ultimi 10 giorni sono stati piuttosto intensi e ricchi di spunti.
Ho passato infatti una settimana a Città del Capo per un’esperienza eccezionale: lo sviluppo di un progetto di innovazione nel retail, con altri 21 colleghi di tutto il mondo scelti dalle altre aziende associate a IGDS.

Una bella fatica con una settimana insonne (e il progetto continua nei prossimi mesi) che però mi ha dato l’occasione di constatare che in tutti i continenti la voglia e l’interesse per nuove soluzioni è altissima.
Una volta tornato poi sono andato a Milano per un altro evento, il Think Digital organizzato da Google, dedicato questa volta al lusso e alla moda.
Un’altra occasione ottima, dove ho avuto modo di constatare una volta di più che la tecnologia offre possibilità illimitate a chi abbia una strategia seria e consapevole di innovazione.
Cosa manca dunque per far incontrare una domanda di innovazione che cresce in tutto il mondo con una tecnologia che si sviluppa ad una velocità esponenziale?
Secondo me:
1) Strategia, prima di tutto: la tecnologia serve solo a facilitare i processi e le idee e non è mai fine a se stessa. Senza una chiara idea di target e obiettivi non si va da nessuna parte.
2) Competenza: il mondo corre veloce e non tutte le persone che lavorano oggi nelle aziende hanno il know how e, diciamolo, l’umiltà per affrontare le nuove sfide.
3) Occasioni di scambio: nella gran parte degli eventi cui ho partecipato i manager delle aziende erano assenti e gli esperti di settore dunque passavano il loro tempo a discutere su se stessi. E in questo modo il loro linguaggio non si avvicina a quello del business.
4) Coraggio: tutte le iniziative devono avere un ROI ma non si può avere la certezza del 100% del successo su qualcosa di nuovo. Bisogna dunque procedere con grande cautela per non bruciare soldi e fiducia ma la paura ad un certo punto deve essere lasciata alle spalle!
E voi, che ne dite? Quali sono i motivi per cui la domanda e l’offerta di innovazione, tecnologica e non, fanno così fatica a incontrarsi?
aprile 9, 2011 at 5:00 PM
Complimenti Gianluigi. Il tuo post centra in pieno un tema che mi sta molto a cuore. Credo proprio che l’innovazione in azienda faccia fatica ad avanzare per una carenza culturale prima di qualsiasi altro motivo. Hai detto benissimo: raro trovare una persona skillata e umile al tempo stesso. Aggiungerei all’umiltà anche la curiosità (che riporta il discorso all’aspetto della carenza culturale): senza la spinta della curiosità, del desiderio di scoprire una cosa nuova – tecnologica o meno – per capire quali benefici se ne possano trarre, non c’è posto per l’innovazione.
Luca