Dopo il grande successo dei suoi primi tre libri Sebastiano Zanolli si appresta ad uscire nuovamente in libreria con Io, società a responsabilità illimitata. Strumenti per fare la grande differenza, edito da Franco Angeli.
Fin dal titolo emerge il tema di fare “la grande differenza”, ossia riuscire a conseguire il proprio miglioramento personale e la propria realizzazione, fil rouge di tutti i libri e dell’attività di formatore di Zanolli.
Come per gli altri volumi precedenti è dunque difficile riassumere in poche parole i contenuti e gli spunti che emergono rispetto ad un tema così vasto, si può solo accennare agli argomenti trattati citando i diversi capitoli e lasciando alla lettura integrale il piacere della scoperta.
Visto che parliamo di un libro sull’auto-miglioramento qualcuno, come rileva Diego Dalla Palma nella prefazione, potrebbe pensare che ci siano dentro tante belle parole e sogni ma che poi la realtà sia un’altra.
Ebbene Zanolli ci dice subito, come le altre volte, che i suoi libri sono fonte di ispirazione ma che il merito del cambiamento sarà solo di chi saprà muoversi e credere nei propri sogni e nelle proprie possibilità dopo averli letti.
Il titolo del primo capitolo è molto suggestivo: Realizzare sogni in un mondo senza sonno.
In una realtà veloce, velocissima, tutto sembra far pensare alle persone che la possibilità di cambiare la propria realtà in un mondo interconnesso e globale sia pari a zero.
Lascio alla vostra lettura la scoperta del perché non sia così.
Di sicuro bisogna fare qualcosa e ciò è l’argomento del secondo capitolo, dal titolo “Cosa potete fare”.
Il terzo indica, fin dal titolo, un altro aspetto chiave dell’auto-miglioramento: “Nell’era dell’informazione l’ignoranza paga pochissimo. Ritornate a scuola. Per sempre”.
La conoscenza infatti è oggi la merce più preziosa per l’attività lavorativa e per la crescita personale e non bisogna mai smettere di studiare, leggere, apprendere conoscere.
Infatti, come dice la citazione di Winston Churchill all’inizio del capitolo, “È strano quante cose bisogna sapere, prima di sapere quanto poco si sa”.
Il quarto capitolo è dedicato invece ad un altro tema molto interessante, quello del personal branding, ossia dell’applicazione a se stessi delle tecniche di marketing che normalmente si usano per la creazione e gestione di un marchio.
Zanolli precisa che non è un atto di megalomania o un confuso cortocircuito fra vita personale e lavoro, qui si parla invece dell’idea e dell’aspettativa che facciamo venire alla mente di chi sta pensando a noi. Qualcosa di piuttosto importante per non occuparcene.
Per costruire i propri sogni e conseguire la realizzazione Zanolli nel quinto capito indica una scorciatoia (la chiama proprio così): il design.
Con design qui l‘autore intende l’estetica e l’eleganza del messaggio che stiamo comunicando.
Difficile di nuovo riassumere in breve i concetti di questa parte del libro, diciamo solo che in un mondo dove l’offerta supera la domanda sapersi differenziare, anche nella presentazione, è qualcosa che paga.
Si passa poi al tema della leadership, fondamentale visto che nel libro si parla di realizzazione di sogni: un leader sa guidare le persone verso lo scopo che egli vuole ma, al contempo, è sempre e il solo responsabile delle sue azioni, di cui si accolla il merito ma anche la colpa, senza attenuanti.
In una società dove si è sempre più interconnessi nessuno può fare tutto da solo ma i veri leader sanno guidare i propri compagni di viaggio verso la realizzazione dei sogni.
Quest’ultimo punto porta Zanolli al capitolo successivo, quello del prendersi cura degli altri, il caretaking che si fatica a tradurre in italiano ma che significa riconoscere che senza gli altri non possiamo davvero realizzarci e che per fare breccia in loro dobbiamo averne rispetto, attenzione e cura.
Il talento come possibilità, la costanza come cura, il lavoro come arte: questo è il titolo del capitolo numero otto, dove si spiega che il talento è una base che va coltivata con rigore per raggiungere gli obiettivi e svolgere al meglio il proprio lavoro, considerandolo appunto una forma d’arte.
Infine l’ultimo capitolo, abbastanza spiazzante nel titolo: Lo strano potere della morte sulle nostre realizzazioni.
La morte è poco accettata dall’uomo moderno ma non può essere elusa, per cui Zanolli ci invita a considerare che il nostro tempo è limitato precisando però che non è la paura la molla che deve spingere la nostra azione, bensì il desiderio, valorizzando al massimo quello che facciamo senza farci frenare dai se e dai ma.
In conclusioni dunque Sebastiano Zanolli ha regalato ai suoi lettori un altro libro interessante e pieno di spunti, che non propone ricette preconfezionate o piani di azione per punti ma aiuta a riflettere lasciando a ciascuno le proprie conclusioni e la libertà di agire come meglio crede.
dicembre 10, 2008 at 9:24 am
Gentile Gianluigi,
grazie della sua recensione, dell’elaborazione implicita ai fini della migliore comprensibilità per gli utenti.
L’empowering dell’interlocutore sembra ben rappresentato, così come i concetti di gratitudine e interconnessione.
Vista la sua brillante attitudine, Le suggerirei la recensione di “Meritocrazia – 4 proposte concrete per valorizzare il talento e rendere il nostro paese più ricco e più giusto” di Roger Abravanel.
Naturalmente parliamo di metodi che è assolutamente necessario declinare a sistemi di valori. Il problema chiave diventa allora: quali valori?
Ho abbozzato alcune risposte nel documento ” La Città Creativa” sul sito wwww.petercapra.eu ed il tema è alla base del Progetto di Fondazione, lì presente.
Da cui:
Il Programma della Creatività
La realizzazione di questo programma applica la comprensione della vera qualità del cambiamento
epocale in atto nelle relazioni umane mondiali, perché sotto la globalizzazione dell’economia e delle
nuove povertà che essa crea, è al lavoro la trasformazione delle relazioni umane, tanto dei popoli ricchi
che di quelli poveri, come il prof. Richard Florida, teorico della nuova “classe creativa” documenta:
«La nostra economia è in profonda trasformazione (…). Il fattore chiave nella competizione
globale non è più beni, servizi o flussi di capitale, ma la competizione tra le persone (…).
Ciò che più conta oggi è la nuova disponibilità di capitale umano, d’idee, di capacità
innovativa, quella forza che consente di fare cose nuove (…).. Il motore di questa forza sono
le persone non sono le macchine. Persone brillanti, preparate, istruite, creative; persone che,
a differenza delle macchine, non stanno ferme ma si muovono e lo fanno in maniera
crescente. Per questo la mobilità del capitale umano e delle idee è il fattore così importante
nella competizione globale.«
Questo è il monito lanciato dall’economista americano Richard Florida nel suo nuovo libro,
“The Flight of the Creative Class”, pubblicato da Harper Business negli Stati Uniti.
Per questo è necessario diventare un attivo polo d’attrazione di genti e di idee, per elevare il livello di
progettualità e cooperazione nella città, per riportare il cuore vivo metropolitano a battere e a superare
le politiche particolari, settarie, discriminanti.
Insieme è tempo che l’arte esca dai santuari e dai percorsi riservati e obbligati del mercato, per
infondersi costantemente nella vita quotidiana.
L’arte porta in sè l’incommensurabile tesoro del praticare l’autenticità.
Provenendo dagli strati profondi, più autentici della personalità degli artisti che attivano il cuore dei
fruitori spettatori, trasmette una tensione positiva che allontana l“arte della guerra” e il tema del
conflitto tanto nelle relazioni individuali che in quelle collettive: un formidabile antidoto verso gli
aspetti più deleteri dell’attuale società del consumo, dello spreco e dell’inquinamento.
La ricchezza dell’anima, il calore del cuore al servizio della rigogliosa città creativa.
Saluti cordiali
Peter Capra
dicembre 14, 2008 at 7:02 am
Ringrazio per la segnalazione. Sono stato presente alla presentazione del libro di Sebastiano ieri sera. Aria frizzante, positiva e stimolante. Pensando di fare cosa giusta mi permetto di segnalarti alcune frasi chiave proclamate dai relatori durante l’arco della serata. Potrebbero aiutarci nel nostro cammino e percorso di formazione personale. Li potrete leggere presso il mio blog PG’s International Marketing Blog http://pgdalsanto.blogspot.com/