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Il Blog di Gianluigi Zarantonello. Strategia, digital transformation, tecnologia e marketing nell'ecosistema digitale

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Dovresti tornare a guidare il camion Elvis

Dovresti tornare a guidare il camion Elvis. Puntare sul proprio talento quando tutto sembra non funzionare è il nuovo libro di Sebastiano Zanolli, edito nel 2011 da Franco Angeli.

Come è chiaro dal sottotitolo questa volta il manager vicentino affronta la propria consueta tematica della crescita personale sviluppando la trattazione del talento e della sua valorizzazione.

L’argomento è molto caldo in una fase storica in cui il mondo del lavoro si presenta sempre più complesso, sia per chi già ha una professione sia per chi sta la iniziando ora la propria vita professionale. Molti poi sono pronti a dare consigli, più o meno corretti come quello che da cui nasce il titolo al libro, ma lo sviluppo personale in realtà deve partire dal singolo.

Per poter sviluppare dunque il proprio talento (ciò che ci rende felici e realizzati) bisogna imparare intanto a riconoscerlo, individuando quei “fili rossi” che nei diversi momenti della vita ci hanno più gratificato e fatto esprimere.
Per argomentare meglio questi aspetti Zanolli si fa aiutare dall’esperto Bruno Viano, che con metodo e dettaglio spiega in un apposito capitolo come capire quali sono i propri talenti e come svilupparli.

L’individuazione però non basta, bisogna costruirsi un percorso e un progetto, piccolo o grande che sia, e di questo e altro parla poi l’ultima parte del libro, che si chiude con una gustosa carrellata di esempi in cui chi pretendeva di dare consigli ha sbagliato clamorosamente.

In conclusione il libro di Zanolli è un’ottima lettura, facile e appassionante, che può dare ottimi spunti a tante persone con situazioni diverse ma accomunate dall’insoddisfazione per la loro situazione presente. Zanolli tratta tutto questo senza porsi mai come guru che ha le soluzioni pronte, come ho già avuto modo di evidenziare per i precedenti libri di questo autore.

Consiglio questo volume in modo speciale ai ragazzi che iniziano la vita professionale e che spesso ho visto sfiduciati e rassegnati in partenza, anche a causa dei “buoni consigli” di chi suggerisce loro di volare basso.
Vale invece sempre la pena di sviluppare le proprie idee, rinunciando a qualche sicurezza economica e psicologica iniziale, per poter esprimere al meglio le proprie capacita’ e, appunto, il proprio talento.

Identità 2.0, voi state costruendo la vostra presenza in rete?

Uno degli elementi di più grande portata del web 2.0 è sicuramente la straordinaria valorizzazione del singolo individuo che mai prima di queste tecnologie aveva avuto modo di esprimersi così facilmente davanti ad un pubblico globale.

Una possibilità che è anche un’arma a doppio taglio, visto che la visibilità riguarda ugualmente gli aspetti negativi, e che obbliga dunque a gestire con estremo giudizio ciò che condividiamo in rete.

copertina_zanolli

Se tralasciamo una notevole quantità di rumore di fondo data da contenuti di scarso valore e di poca rilevanza però ci accorgiamo di come il web 2.0 sia una straordinaria macchina per fare quello che Sebastiano Zanolli, in “Io, società a responsabilità illimitata”, definisce personal branding.
Possiamo infatti applicare anche a noi stessi le tecniche del mondo dei brand per trasmettere agli altri ciò che siamo e che vogliamo esprimere, senza ovviamente spacciarsi per qualcuno che non siamo.

Grazie a servizi come Netvibes, i social bookmark, Linkedin e con il supporto delle tecnologie di social sharing possiamo informare il mondo delle nostre attività e delle nostre idee con minimo sforzo, creando interessanti connessioni con persone con cui condividiamo qualcosa.

Che cosa occorre dunque per creare una solida identità digitale e 2.0?

Prima di tutto serve coerenza, tutti i messaggi che lanciamo devono essere fra loro non contradditori e non devono contrastare con le nostre azioni nel mondo fisico.

In secondo luogo dobbiamo dotarci di strumenti che permettano di seguirci per chi è interessato a ciò che facciamo e diciamo: un buon feed rss legato ad un blog o ad un profilo pubblico è già una buonissima base di partenza.

Fatto questo dobbiamo farci trovare, non in tutta la rete indiscriminatamente ma negli ambienti che ci interessano: forum, blog, community di settore dove mostrare la nostra competenza (senza voler strafare), non omettendo un piccolo link al nostro profilo professionale più aggiornato.

Infine dobbiamo muoverci ricordandoci uno dei principali principi del networking: agire in modo reciprocamente e bidirezionalmente utile, contribuendo ai progetti di altri senza necessariamente prevedere una contabilizzazione automatica della restituzione del favore.

Il rispetto di queste regole e un buon livello di attivismo potrà portarvi dei risultati difficili da immaginare per chi non abbia già frequentato questo mondo, ciascuno secondo le proprie possibilità.
E’ un’opportunità che sta solo nelle vostre mani, siete pronti a coglierla?

Io, società a responsabilità illimitata. Strumenti per fare la grande differenza

Dopo il grande successo dei suoi primi tre libri Sebastiano Zanolli si appresta ad uscire nuovamente in libreria con Io, società a responsabilità illimitata. Strumenti per fare la grande differenza, edito da Franco Angeli.

Fin dal titolo emerge il tema di fare “la grande differenza”, ossia riuscire a conseguire il proprio miglioramento personale e la propria realizzazione, fil rouge di tutti i libri e dell’attività di formatore di Zanolli.

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Come per gli altri volumi precedenti è dunque difficile riassumere in poche parole i contenuti e gli spunti che emergono rispetto ad un tema così vasto, si può solo accennare agli argomenti trattati citando i diversi capitoli e lasciando alla lettura integrale il piacere della scoperta.

Visto che parliamo di un libro sull’auto-miglioramento qualcuno, come rileva Diego Dalla Palma nella prefazione, potrebbe pensare che ci siano dentro tante belle parole e sogni ma che poi la realtà sia un’altra.
Ebbene Zanolli ci dice subito, come le altre volte, che i suoi libri sono fonte di ispirazione ma che il merito del cambiamento sarà solo di chi saprà muoversi e credere nei propri sogni e nelle proprie possibilità dopo averli letti.

Il titolo del primo capitolo è molto suggestivo: Realizzare sogni in un mondo senza sonno.
In una realtà veloce, velocissima, tutto sembra far pensare alle persone che la possibilità di cambiare la propria realtà in un mondo interconnesso e globale sia pari a zero.
Lascio alla vostra lettura la scoperta del perché non sia così.

Di sicuro bisogna fare qualcosa e ciò è l’argomento del secondo capitolo, dal titolo “Cosa potete fare”.
Il terzo indica, fin dal titolo, un altro aspetto chiave dell’auto-miglioramento: “Nell’era dell’informazione l’ignoranza paga pochissimo. Ritornate a scuola. Per sempre”.
La conoscenza infatti è oggi la merce più preziosa per l’attività lavorativa e per la crescita personale e non bisogna mai smettere di studiare, leggere, apprendere conoscere.
Infatti, come dice la citazione di Winston Churchill all’inizio del capitolo, “È strano quante cose bisogna sapere, prima di sapere quanto poco si sa”.

Il quarto capitolo è dedicato invece ad un altro tema molto interessante, quello del personal branding, ossia dell’applicazione a se stessi delle tecniche di marketing che normalmente si usano per la creazione e gestione di un marchio.
Zanolli precisa che non è un atto di megalomania o un confuso cortocircuito fra vita personale e lavoro, qui si parla invece dell’idea e dell’aspettativa che facciamo venire alla mente di chi sta pensando a noi. Qualcosa di piuttosto importante per non occuparcene.

Per costruire i propri sogni e conseguire la realizzazione Zanolli nel quinto capito indica una scorciatoia (la chiama proprio così): il design.
Con design qui l‘autore intende l’estetica e l’eleganza del messaggio che stiamo comunicando.
Difficile di nuovo riassumere in breve i concetti di questa parte del libro, diciamo solo che in un mondo dove l’offerta supera la domanda sapersi differenziare, anche nella presentazione, è qualcosa che paga.

Si passa poi al tema della leadership, fondamentale visto che nel libro si parla di realizzazione di sogni: un leader sa guidare le persone verso lo scopo che egli vuole ma, al contempo, è sempre e il solo responsabile delle sue azioni, di cui si accolla il merito ma anche la colpa, senza attenuanti.
In una società dove si è sempre più interconnessi nessuno può fare tutto da solo ma i veri leader sanno guidare i propri compagni di viaggio verso la realizzazione dei sogni.

Quest’ultimo punto porta Zanolli al capitolo successivo, quello del prendersi cura degli altri, il caretaking che si fatica a tradurre in italiano ma che significa riconoscere che senza gli altri non possiamo davvero realizzarci e che per fare breccia in loro dobbiamo averne rispetto, attenzione e cura.

Il talento come possibilità, la costanza come cura, il lavoro come arte: questo è il titolo del capitolo numero otto, dove si spiega che il talento è una base che va coltivata con rigore per raggiungere gli obiettivi e svolgere al meglio il proprio lavoro, considerandolo appunto una forma d’arte.

Infine l’ultimo capitolo, abbastanza spiazzante nel titolo: Lo strano potere della morte sulle nostre realizzazioni.
La morte è poco accettata dall’uomo moderno ma non può essere elusa, per cui Zanolli ci invita a considerare che il nostro tempo è limitato precisando però che non è la paura la molla che deve spingere la nostra azione, bensì il desiderio, valorizzando al massimo quello che facciamo senza farci frenare dai se e dai ma.

In conclusioni dunque Sebastiano Zanolli ha regalato ai suoi lettori un altro libro interessante e pieno di spunti, che non propone ricette preconfezionate o piani di azione per punti ma aiuta a riflettere lasciando a ciascuno le proprie conclusioni e la libertà di agire come meglio crede.

Il valore del networking

Buongiorno Dott. Zanolli, benvenuto nel nostro sito.

Dopo il successo del Suo primo libro, “La grande differenza”, dedicato al raggiungimento delle proprie mete e del successo delle proprie azioni, Lei ha scritto un nuovo volume “Una soluzione intelligente”. Ci racconta qualcosa del nuovo libro?

Il libro è nato soprattutto di notte, compatibilmente con i miei impegni, come il precedente.

Il tema è quello del networking, inteso come creazione di relazioni fra le persone, sul lavoro come nella vita privata, basandosi sull’assunto che si può interagire proficuamente con l’altro traendone grande utilità senza depauperarlo né sfruttarlo.

Quest’ultimo punto è particolarmente importante.

Un rischio possibile nello scrivere il libro era quello di finire a parlare di multilevel marketing, una tecnica di vendita che però poco ha a che fare con il concetto di network che avevo in mente scrivendo il libro.

E’ anche importante sottolineare che quello di sviluppare reti di relazione utile per tutte le parti in causa non è solo un discorso filantropico, è un fatto razionale e produttivo, direi che discende dalla stessa evoluzione dell’uomo come animale gregario che si associa per superare le difficoltà della vita.

Come nasce l’idea di scrivere “Una soluzione intelligente”?

Il mio primo libro trattava i temi della crescita personale e del raggiungimento dei propri obiettivi, mi sembrava però riduttivo fermare il mio discorso al singolo senza considerare quest’ultimo come inserito in un contesto sociale e relazionale.

Nel tempo, nella mia esperienza personale, ho accumulato spunti circa l’importanza del networking nella vita e nel lavoro e ho deciso di metterli su carta nel modo più semplice possibile.

Io non mi considero un guru, mi limito solo a trasmettere quello che ho appreso nella mia esperienza personale in forma di un suggerimento che penso possa essere utile a tutti ma che il mio lettore è libero di seguire oppure no.

Lei è un manager, direttore vendite Italia della Diesel, quanto c’è della sua esperienza professionale in questo testo e quanto i contenuti raccolti in “Una soluzione intelligente” sono stati utili nel suo lavoro?

Come detto prima il libro nasce dalla vita vissuta e dal concreto quotidiano.

Una volta raccolte un minimo di competenze ed esperienze ho pensato di metterle su carta.

Se parliamo del mio lavoro poi devo dirLe che davvero per me non è concepibile svincolarlo dalla mia vita privata. Non riesco a concepire un individuo con due vite. Anzi la cosa mi sembra abbastanza comica Credo che se qualcuno ha bisogno di distinguere la propria vita in due, tre, quattro o più parti dovrebbe riflettere sul fatto che probabilmente ne sta facendo alcune che proprio non gli piacciono. Per questo nei miei libri si parla sempre di cose utili sia all’ambito privato sia a quello lavorativo senza una distinzione o una separazione netta nella trattazione.

Tornando in ogni caso al libro direi che la mia esperienza lavorativa è stata ed è importante, come per “La grande differenza”, e l’ambiente lavorativo in cui mi muovo mi dà sempre molti stimoli positivi.

Visto ci troviamo a parlare di networking Lei che cosa pensa di Connecting-Managers, il network relazionale del marketing e della comunicazione?

Connecting-Managers è uno degli esempi di networking che ho avuto modo di conoscere nella mia esperienza personale e mi ha dato, insieme con gli altri, l’ispirazione a scrivere il libro.

Dunque il giudizio è sicuramente positivo, anche perché Connecting-Managers mira sì a fare business ma vuole farlo passando prima per la creazione di proficue relazioni personali tra i suoi membri, che permettano di fondare il rapporto d’affari sulla fiducia personale e sulla reciprocità.

In più vedo molto bene la coesistenza e l’integrazione fra ondine (i moderni mezzi rendono molto più facile fare networking, anche a distanza) ed eventi e momenti di incontro offline, che permettono lo sviluppo di relazioni faccia a faccia, comprese quelle che erano partite online.

Si tratta di una dimostrazione che il network, se ben gestito, evidenzia come la natura umana non sia aggressiva, ma collaborativa e associativa. Siamo arrivati fin qui perché abbiamo condiviso. I geni, i capitani d’azienda , i grandi generali da soli non sono mai andati ne andranno lontani. Il Network è la chiave per lo sviluppo personale e delle comunità. L’alternativa è l’avvizzimento e il soffocamento, nella vita personale e nel business.

La ringrazio

Gianluigi Zarantonello

Leggi anche la recensione del libro >>

Sito web http://www.unasoluzioneintelligente.it

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