A mente fredda la puntata di Report sui social network è una grande fonte di spunti di riflessione e di insegnamento da diversi punti di vista.
1) Insegnamenti per il professionista
Come professionisti del settore la serata di domenica ci ha ricordato che diamo troppe cose per scontate circa la diffusione della conoscenza del social web (ma anche di quello meno sociale), che è ancora oscuro ai più.
Inoltre il dibattito su Twitter evidenzia come questa situazione ci porti talvolta a gettare anatemi sull’ignoranza altrui, istigati dalle semplificazioni e dalle inesattezze, sempre però conversando tra noi e non con interlocutori diversi.
2) Insegnamenti per Report
Il profitto non è una colpa insanabile, ma è ciò che permette a molte persone di vivere e mantenere le proprie famiglie, comprese quelle dei giornalisti Rai. Inoltre la pubblicità tv, ancora più seccante perché non pensata sulle nostre preferenze, è una fonte di ricavi non secondaria anche per il servizio pubblico italiano.
Infine, ora Report sa che il popolo della Rete è battagliero e piuttosto permaloso!
3) Insegnamenti per lo spettatore non tecnico
È duro scoprirlo così, ma Google e Facebook non mantengono migliaia di macchine server (e di ingegneri) solo per piacere di far sapere al mondo che cosa hai mangiato stamattina! 🙂
In più, ora sapete che in rete se qualcuno trova una foto imbarazzante che vi ritrae potrebbe farne cattivo uso, cosa che mai avverrebbe nel mondo fisico, tanto è vero che molte persone tappezzano i muri delle città con le immagini proprie e dei propri figli, perché lì sì che è sicuro.
Scherzi a parte, l’educazione all’utilizzo consapevole delle proprie informazioni dovrebbe essere una delle attività più importanti da fare nelle scuole, e non solo, per far capire che ciò che avviene sul web è essenzialmente PUBBLICO e dunque richiede attenzione e consapevolezza, la stessa necessaria a custodire le proprie password.
Su questo punto finale poi mi aggancio per dire che, secondo me, Report ha perso un’occasione per trasmettere un po’ di consapevolezza al grande pubblico, spiegando che bisogna essere attenti ed essere coscienti di quanto ho scritto poco più sopra. Mettendo meno carne al fuoco le due ore e passa di programma avrebbero potuto toccare anche questo fronte, che, mi permetta Milena Gabanelli, è anch’esso abbastanza semplice per poter essere compreso da tutti.
Peccato, non per questo Report dovrà ora essere distrutto (la moderazione non fa mai male e la Gabanelli si è ben spiegata), allo stesso tempo però consentitemi di pensare che non basta non dire inesattezze per fare un buon lavoro.
Ci vogliono anche una visione di insieme dei pro e contro e meno catastrofismo.Sarà per la prossima?
Suggested link: Facebook Marketing
aprile 11, 2011 at 8:26 PM
Ciao Gianluigi, trovo che Report nello scenario della TV italiana vada difeso e preservato come un articolo delle costituzione. In TV sento parlare poco e male di Internet. Poco perchè da molti (sempre meno per fortuna) è considerato una “tecnologia” per cervelloni, per smanettoni, anche un filo sfigati. Male perchè in Italia non esiste la cultura dell’approfondimento. Ti è capitato di vedere un documentario italiano sulla nascita di Google? Su Nicolas Negroponte? Su Wikipedia? No. Guarda la BBC (o un altra tv generalista straniera) o fai una ricerca su YouTube per renderti conto di quanto si parla all’estero di internet e di internet a livello di business… Non mi stupisce che anche un programma generalmente ben fatto come Report calchi la mano alla ricerca dell’unica vera cosa che interessa alla gente, in TV, in Italia: la polemica! Per fortuna posso cambiare canale e girare su Internet… 🙂
aprile 11, 2011 at 9:06 PM
Personalmente ho trovato Report un pò banale e pieno di cose che già molti sanno. Io non credo affatto che il programma abbia detto qualcosa di nuovo ai professionisti del settore.
Cordialmente
aprile 12, 2011 at 8:02 am
Ci sono due frasi di questo post che secondo me sono il fondamento stesso del “problema” , e mi permetto di ri-quotarle:
– “L’educazione all’utilizzo consapevole delle proprie informazioni dovrebbe essere una delle attività più importanti da fare nelle scuole”
– “Report ha perso un’occasione per trasmettere un po’ di consapevolezza al grande pubblico, spiegando che bisogna essere attenti ed essere coscienti”
Di problemi inerenti a FB e al suo utilizzo inconsapevole ne scrivo spesso anch’io sul blog, ormai è il tema del mese, del giorno, dell’ora… ma sembra sempre che sia un problema di qualcun altro.
E come sempre in Italia la responsabilità del singolo non conta nulla, tutto è dovuto, si pretende qualcuno che ci protegge dal Lupo Cattivo del web INDIPENDENTEMENTE dalle nostre azioni sconsiderate.
aprile 12, 2011 at 1:16 PM
Congratulazioni per il blog fonte di grande ispirazione
aprile 13, 2011 at 1:25 PM
Ma Milena Gabanelli era convinta che noi (povera gente) pensassimo che Facebook fa quel che fa per spirito di servizio pubblico? Ma per chi ci ha preso? Per degli idioti? Doveva dircelo “Report” che in questo mondo di gratis ci sono solo le partite della Nazionale del Ghana (non di calcio, di pallamano)? (Maurizio Milani)