Avrete sentito parlare di Chris Anderson e della teoria della coda lunga.
In buona sostanza si tratta di una constatazione, in un mercato praticamente illimitato come quello digitale anche la vendita di piccole quantità di prodotti di nicchia è redditizia, anzi, la somma del valore generato da questi piccoli lotti supera spesso in valore l’introito dei best sellers.
Questa osservazione può essere molto interessante anche rispetto ai contenuti e alla comunicazione nell’era del web 2.0
Se infatti analizziamo in modo attento le statistiche di un qualunque nostro website dotato di qualche notorietà in rete vedremo che fra i referrals ci sono tantissimi accessi da siti che ci portano uno o due visitatori per volta.
Di solito trascuriamo questo tipo di valori, se però proviamo a sommare le provenienze da siti “altri” rispetto alle grandi fonti di traffico vedremo che sono i primi che ci portano la maggioranza dei nostri accessi.
Di più, se abbiamo un sito ricco di contenuto probabilmente quei pochi accessi verranno ciascuno da una fonte attinente con il tema trattato nella pagina di atterraggio.
Questo mi porta a riprendere e amplificare un messaggio lanciato alcuni post fa: è fondamentale creare molto contenuto di qualità e diffonderlo capillarmente nel web con feed rss e piattaforme 2.0.
Il risultato sarà quello di una presenza diffusa dei nostri contenuti che potranno intercettare tutta quella domanda più o meno di nicchia che la dimensione del web riesce finalmente a soddisfare nei bisogni latenti, non gratificati dalla necessaria selezione di prodotti e contenuti propria delle economie offiline (magazzini, rese a metro, spazio sugli scaffali).
Grazie a questa diffusione porteremo un flusso continuo di piccoli accessi che a conti fatti saranno il reale punto d forza del nostro traffico per realizzare il nostro business (vendita di pubblicità, e-commerce, altro).
Che ne pensate?
dicembre 30, 2008 at 10:21 am
Sembra essere un po’ il contrario della teoria di Pareto (80-20) che ben si addice a molti processi aziendali.
Molto interessante comunque perchè in effetti riflettendo sui concetti che scrivi mi ci ritrovo anche negli accessi di un semplice blog … che per natura dovrebbe rispondere più alla legge di Pareto
dicembre 30, 2008 at 11:58 am
In effetti nel libro di Anderson si profetizza anche la fine della validità della legge di Pareto, naturalmente ci sono molti distinguo da fare e non è questo lo spazio. Diciamo solo che sicuramente è una prospettiva nuova ed interessante di cui si parla, e si parlerà ancora, molto.